I Guardiani degli Dèi erano 12 tra i più abili guerrieri di Grand Gaia, scelti come custodi della terra divina e garanti della pace tra uomini e dèi. Loro capo era Sodis, uomo dalle indiscusse abilità e qualità, che scelse poi i restanti 11.
I Primi Anni[]
Al fianco di Sodis vi erano Alyut, suo fratello minore, e Lunaris, amica d'infanzia. In seguito vennero reclutati Farlon, abile spadaccino e piromante, così come la sua ragazza Ramna, spadaccina altrettanto capace, Signas la solitaria, Raydn il lanciere, grande amico di Alyut, Luly, maga dal carattere instabile, Ofelia, guerriera, Rina la devota, Grybe, cecchino proveniente da un altro mondo, e infine Zefiro, mago nero dall'indiscutibile talento. Inizialmente vi era pace ed equilibrio tra loro; ma già all'epoca vi erano dissapori tra alcuni, Farlon mal sopportava Sodis, ad esempio, e questo di certo influenzò la successiva frattura dei Guardiani. I 12 affinarono grandemente il loro potere svolgendo correttamente il compito a loro assegnato (e questa devozione alla causa emerse particolarmente in Rina, Ofelia e in Alyut). Tra le varie mansioni, spettava ai guardiani l'onore e l'onere di custodire Sacro Bastone Kortz Lezetta, uno dei distruttivi, leggendari 9 Sacri Tesori.
Ma la situazione volse presto al peggio.
La Ribellione[]
Sodis, il capo stesso dei Guardiani, tradì gli Dèi. Le ragioni sono ancora in discussione: secondo alcuni scoprì il loro piano di distruzione dell'umanità, e questo lo convinse a disertare, secondo altri era desideroso di potere, e fu proprio il suo tradimento a far pendere a favore della distruzione dell'umanità la decisione delle menti divine. Gli altri 11 si schierarono dall'una o dall'altra parte con le più svariate motivazioni:
Farlon, desideroso di annientare il tanto odiato Sodis, partì con Ramna alla sua ricerca. Lo affrontò, ma fu sconfitto, Sodis gli risparmiò la vita, e questo aumentò se possibile ancor di più l'odio provato dallo spadaccino nei confronti del suo ex comandante. | Ramna, ricercando risposte, dopo la sconfitta dell'amato richiese a Sodis il perché del suo tradimento. Le sue ragioni le sembrarono buone, e la convinsero a defezionare. |
Per quanto stimasse Sodis, Raydn rimase fedele, e decise di affronatare pacatamente i Traditori. Divenne il luogotenente dell'amico Alyut. | Signas era consapevole di dover molto a Sodis, che l'aveva strappata alle terre ghiacciate per renderla Guardiana. Non esitò a seguirlo, indipendentemente dal fatto che fosse nel giusto o meno. |
Ofelia non venne meno al proprio dovere: le venne ordinato di dare la caccia ai traditori, e così fece. Seguì lealmente Alyut utilizzando la sua spada per punire coloro che riteneva essere dalla parte sbagliata. | Non che Luly avesse ideali, fosse leale alla propria razza o al giuramento prestato, anzi. Seguì Sodis prevedendo che, così facendo, si sarebbe divertita in battaglia. |
Il tradimento del capo stesso dei Guardiani parve a Rina qualcosa di inaccettabile. Il suo solo obiettivo divenne quindi punire i traditori per essere venuti meno al giuramento stipulato. |
Come Ramna, anche Grybe andò in cerca di Sodis ricercando spiegazioni. Allo stesso modo si fece persuadere dalle sue ragioni, pur non volendo fare del male ai suoi ex commilitoni. |
Lunaris non volle credere al tradimento di Sodis, del quale era probabilmente innamorata. Fu convinta a schierarsi contro i traditori solo da Alyut, amico d'infanzia, che la convinse a shierarsi dalla sua parte. | Anche Zefiro richiese a Sodis le ragioni della defezione, e scelse di seguirlo desiderando trovare informazioni sull'imminente guerra tra uomini e dèi. |
Ad Alyut spettò la decisione più tragica.
Divenne il nuovo capo degli ormai 6 Guardiani degli dèi, incarico per il quale di certo aveva le qualità adeguate. Ma toccò proprio ad Alyut il gravoso compito di guidarli contro i Traditori, di affrontare il capo dei disertori Sodis, e ucciderlo. Dovette uccidere suo fratello.
Lo Scontro[]
I 12 si affrontarono l'un l'altro, con i rispettivi seguaci:
- Farlon, accecato dalla rabbia, non esitò ad attaccare la sua stessa ragazza, Ramna, che cercò in ogni modo di evitare con lui lo scontro diretto.
- Le due spadaccine Ofelia e Signas si affrontarono in un duello epocale, durato molteplici giorni. La loro abilità nell'uso della spada era pressoché identica, tant'è che lo scontro fu interrotto solo dall'intervento di Grybe, che non aveva intenzione di vedere i due schieramenti dissanguarsi a vicenda.
- Luly utilizzò il suo talento nell'arte magica per annientare i seguaci di Alyut per fare in modo che nello scontro dei 12 non ci fossero impedimenti esterni. Allo stesso modo Raydn fece in modo che nello scontro finale nessun estraneo attentasse alla vita dell'ex capo dei guardiani e dell'attuale.
- Zefiro preferì tenersi lontano dalla battaglia, continuando nella sua ricerca sull'eventuale scoppio della Grande Guerra, ma trovò indizi consistenti solo quando questa era già cominciata. Al contrario, Rina rimase fedele agli dèi anche dopo aver scoperto del loro terribile progetto.
- Lunaris volle convincere l'ex capo dei Guardiani a pentirsi del proprio tradimento, ma dopo aver realizzato che gli dèi non l'avrebbero comunque perdonato, decise di affrontare i traditori.
- Infine, si scontrarono Sodis e Alyut. Il primo non aveva intenzione di uccidere il proprio fratello minore, mentre Alyut, accecato dalla rabbia, non esitò ad utilizzare ogni sua energia per assolvere al proprio giuramento. Il dubbio su chi in effetti sia sopravvissuto a questo scontro fraticida ancora aleggia sull'intera vicenda dei 12 Guardiani.
Epilogo[]
Troppo esigue sono le informazioni giunte fino a noi riguardo la reale conclusione della caduta dei 12. Secondo alcuni i Guardiani si sono riconciliati, ma questo è forse un tentativo di idealizzare la storia con un lieto fine. Pare infatti che l'epopea dei 12 si sia conclusa nel sangue, e pochi siano in effetti sopravvissuti alla battaglia.
Quel che non può essere considerato dubbio è di certo il loro grande talento, così come la fermezza nei loro ideali e nel continuare lungo la strada scelta, sia essa rovinosa o meno. O la certezza che le loro imprese verranno ricordate fino alla fine dei tempi. Tuttavia, dopo recentissime ricerche pare che i più eminenti studiosi di Randall abbiano raggiunto finalmente una ben più approfondita conoscenza dell'argomento. Ecco l'epilogo della vicenda dei 12:
- Dopo aver ucciso Ramna, la sua amata, Farlon impazzì, iniziando ad attaccare indiscriminatamente Lealisti e Traditori. Trucidò senza difficoltà Luly, ma proprio mentre si apprestava a trafiggere Signas, venne investito dal colpo di cannone sovraccaricato di Grybe, e i due morirono per le ferite. Signas, probabilmente l'unica Guardiana sopravvissuta, si diede alla macchia e vagò per i regni degli uomini addestrando le truppe e allestendo le difese per la Grande Guerra.
- Alyut uccise il fratello Sodis. Ma nell'istante immediatamente precedente al colpo finale, percepì i pensieri ed i sentimenti del fratello: e capì che tutto ciò che Sodis aveva fatto era per permettere al fratellino di vivere una vita di felicità e pace. E comprese che era ormai impossibile ritornare ai felici giorni in cui quei dodici guardiani, quei dodici fratelli abitavano sotto lo stesso tetto, si allenavano insieme, dialogavano: erano caduti, uno dopo l'altro e l'uno sotto i fendenti dell'altro, in quel dissanguamento che nessuno mai avrebbe potuto dimenticare o perdonare. Mosse assalto agli Dei con volontà inarrestabile. Raydn lo seguì in silenzio: il lanciere aveva prestato un antico giuramento, ed ora ne doveva dare prova di fedeltà incondizionata. I due amici non vennero fermati da nessuna divinità, tanto grande era la loro furia e il loro potere. Ma Alyut si ritrovò davanti all'immagine di Lunaris che, dopo l'estenuante scontro interno ai Guardiani, aveva perso i sensi. Catturata dagli Dei, venne usata per ricattare Alyut e fermarne la furia. E fu per amore che Alyut gettò la spada. [1] Nel pianto disperato dell'ultimo capitano dei 12 Guardiani degli Dèi si concluse la vicenda di questi leggendari eroi di Grand Gaia. Nell'ombra tuttavia si narrano ancora le gesta di Zefiro, questi tornò sul campo di battaglia dalle sue ricerche dopo aver scoperto la vera origine della sua famiglia che tanto odiava ( probabimente Akras Z. Muzel, ma si aspettano conferme dalle successive mappe), qui una voce lo accolse "Anche dopo la mia morte non mi darai mai tregua?" (Probabilmente si tratta di Sodis) e il guerriero decise di riprendere il suo viaggio nell'ombra sotto falso nome, un'identità oscura sconosciuta che porta avanti ancora oggi la storira di questi leggendari Eroi.
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