Agni,il vero comandante dell'impero[]
Comandante dell’Esercito Imperiale di Agni e fratello dell’Imperatore.
Il suo sviluppato senso di giustizia gli fece guadagnare la stima dei soldati.
Era persino più amato di suo fratello, così decise di nascondere il volto dietro una maschera per dimostrargli la sua lealtà.
Quando gli dèi diedero il via all'invasione era in prima linea, ma nel corso della battaglia l'imperatore gli ordinò di tornare indietro.
Sulla via del ritorno, vide suo fratello che si preparava a fuggire; da allora, nessuno lo ha più visto.
Senza guida, l'esercito imperiale aveva perso la motivazione e subiva una sconfitta dopo l'altra.Quando l'esercito divino raggiunse la città, pronto ad uccidere tutti i suoi abitanti, un gruppo di cavalieri si fece avanti e respinse l'attacco.
Agni aveva deciso di predere il comando,continuando a combattere in difesa della sua gente.
Sergio,il solitario che diventò Hippye[]
Cavaliere proveniente dal Regno di Sama.
Sergio era un combattente solitario,ma grazie alle sue capacità fu messo a capo di un gruppo d’élite.
Era temuto dai compagni, che lo chiamavano il “Cavaliere di ghiaccio”, per la sua spietatezza.
Quando scoppiò la guerra abbandonò il comando per affrontare gli dèi da solo. I commilitoni apprezzarono la sua scelta e gli chiesero di unirsi a lui, ma Sergio rifiutò.
Dopo essere stato ferito nello scontro,era destinato a morire; ma le sue truppe si precipitarono a proteggerlo.
Lo sforzo dei suoi soldati spinse Sergio a proteggere il popolo con la sua spada di ghiaccio.
Si fece crescere i capelli hippy e si mise delle ali di ghiaccio per sembrare un angelo.
Il valore di Sergio fu riconosciuto dal principe, che iniziò a confidargli i suoi piani strategici più cruciali.
Sergio fu inviato al campo di battaglia e l'esercito di Sama riuscì ad evitare la distruzione, ma da allora nessuno vide più Sergio.
Lidith,la principessa altruista[]
Principessa del Principato di Vriksha.
A causa del suo rango, era protetta da una zelante guardia del corpo,però sognava la libertà.
Iniziò ad allenarsi di nascosto nella scherma e presto divenne più abile di molti altri spadaccini.
Quando gli dèi invasero la sua terra, decise che avrebbe preso parte ai combattimenti.
Si presentò sul campo di battaglia impugnando Vriklius, la spada della terra. Purtroppo si trovò isolata dal resto delle truppe.
Grazie alla sua condotta ci fu un periodo di pace, ma presto il nemico tornò all'attacco.
Proprio quando Lidith stava per sacrificarsi per il suo popolo, accadde il miracolo: un'entità fatata entrò nel suo corpo, fortificandola; ma la gente non sa che donò la sua anima in cambio di quel potere,l'ultima risorsa della spada ducale di Vriksha.
Il principato riuscì a sopravvivere alla rovina grazie ad alcune vittorie locali, ma la guerra non fece che peggiorare.
La vita di Lidith continuava ad accorciarsi man mano che usava i propri poteri diventando più forte.
Quando i vassalli della sua famiglia si resero conto del sacrificio che aveva fatto per proteggere il suo popolo,decisero di combattere al suo fianco fino alla morte
Falma,il cavaliere dei cieli[]
Un cavaliere della Repubblica di Atharva, noto come "cavaliere aereo”, per la sua abilità nello scontro tra i cieli.
Diventò amico di Grafl, il capo dei cieli: si dice che la loro amicizia sia nata quando lo catturò e i due si accorsero di quanto erano diversi,Graftl fu rilasciato e aiutò Falma nelle sue spedizioni.
Combatté contro gli dèi al fianco del suo amico a bordo della sua nave volante.
La sua abilità negli scontri aerei gli procurò il soprannome di “Re del cielo”;la leggenda dice che sconfisse numerose divinità saltando sulle loro schiene e attaccandole da lì.(evidente riferimento a Attack on Titan)
Mentre lui era lontano, il capo degli dèi attaccò la nave; vedendo il suo amico cadere, Falma scatenò la sua ira.
Le sue lame sprigionavano fulmini, mentre lui gridava: " I miei amici sono con me, qui, nelle mie lame!"
Dopo aver ucciso con un colpo solo un potente dio che aveva attaccato la nave di un suo amico, cominciò a precipitare verso terra insieme al corpo dell'avversario.
Ma quando una voce gli parlò, il cavaliere aprì gli occhi e allungò le braccia,vide il suo amico afferrargli saldamente il braccio.
La storia del Cavaliere e dell'Imperatore dei cieli non è fatta però da soli combattimenti, i due infatti agli albori della loro amicizia salvarono un giovane da morte certa durante una delle loro perlustrazioni sulle terre di Elgaia. Jilias[1] (questo era il nome) crebbe sano e forte sulla scia dei due imparando quindi a destreggiarsi sia con le spade che con le pistole. Degne di nota furono infatti le sue parole quando la popolazione iniziò a soprannominarlo 'L'eroe della nuova generazione, egli liquidò tutti affermando a testa alta: "Io sono soltanto un Pirata del Cielo!", chiaro segno che i Pirati del Cielo non tramonteranno mai.
Heidt,il pistolero di luce[]
Heidt era un pistolero di un altro mondo che operò nella periferia della Repubblica di La Veda.
Si diceva che fosse stato lo sceriffo del suo villaggio.A Grand Gaia eliminò molti criminali con una pistola di un altro mondo, spinto dal suo senso della giustizia.
Piaceva alle donne, ma non ebbe mai una compagna, per questo si diceva che avesse una moglie nel suo mondo natale.
Combatté durante la guerra e poi sparì misteriosamente, forse per tornare nel suo mondo.
Quando la guerra si fece più intensa, Heidt scomparve per un breve periodo, per poi tornare con una potentissima pistola.
Quando la vittoria dell'esercito divino sembrava ormai inevitabile, perlustrò la periferia della città in cerca di chi non era riuscito a evacuare.
Spesso i superstiti che salvava si univano a lui per combattere al suo fianco e aiutarlo a soccorrere altre persone. Quando scoprì che alcuni di essi erano dei criminali, Heidt non glielo rinfacciò.
L'unico commento che fece al riguardo fu in una lettera indirizzata alla moglie: "La mia pistola era puntata contro il nemico sbagliato".
Shida,lo scienziato della morte,e del FH[]
Il capo di tutti i maghi dell’Impero di Bariura.
L’Imperatore lo incaricò di dirigere molti esperimenti ed effettuò studi approfonditi su molti tipi di stregoneria, concentrandosi in particolare sulla magia nera.
Continuò a svolgere ricerche fino a che riuscì controllare la maggior parte degli esseri viventi.Quando si interessò ai defunti, la gente iniziò a temerlo e a considerarlo un necromante.
Inviò uno dei cavalieri,Logan,a cercare un demone che era stato avvistato e gli affidò la sua armatura sperimentale.Inoltre infuse il basso di Eric,un musicista,con la magia che aveva scoperto.
Quando il suo regno stava per capitolare, decise di servirsi dei frutti della sua ricerca: ora poteva sublimare gli esseri viventi e, distruggendo i loro corpi, asservire i loro spiriti e farli lottare contro gli dèi.
Si procurò informazioni da una dea che riuscì ad ingannare e,studiando il pezzo di armatura che il suo soldato aveva recuperato,completò le sue ricerche. Le sue stesse ricerche fecero da padre al temibile WST-1096, creatura combinata e formata dalle innumerevoli cavie di Shida. Considerata un misero passatempo da parte del suo creatore diede non pochi problemi all'esercito Imperiale.
Le fonti raccontano che, quando l'esercito imperiale venne circondato dall'esercito divino, un essere che sembrava Shida apparve sul campo di battaglia e annientò tutti i nemici presenti in un istante.
La sua insanziabile sete di potere continuò a dilagare mietendo vittime sempre più potenti, questo lo portò a scontrarsi con Chrome[2], fratello dell'imperatore di Bariura a capo dell'esercito che spinto dalla sete di vendetta per la perdita delle due nipoti (Elza e Alice) partì alla carica del demone, in uno scontro più che epocale.
La magia nera di Shida continuò a tener testa a Chrome finchè con un abile gioco di armi da parte dell'avversario non fu scaraventato nello stesso cratere della creazione in cui Lucius trovò dimora. Il potere malvagio del cratere risvegliò le abilità latenti affinate nel corso di una vita fatta di esperimenti e manipolazioni, Shida non era più una semplice conseguenza della morte, era diventata l'incarnazione della morte stessa. Ali possenti crebbero sulla sua schiena finchè risalire il cratere non fu che una misera sciocchezza, avvolto da un vortice oscuro si ritrovò sul suolo di una terra a lui sconosciuta, una terra aspra e popolata da esseri al confine tra mostri e demoni, un nuovo laboratorio nel quale la tortura sarebbe stata soltanto una carezza.
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