Cinque unità di cui non frega niente a nessuno e la prima Onirica extra-Sei Eroi costituiscono la batch di contenente Uno dei Divini Dieci, ovvero i massimi Dei di Grand Gaia del concilio di Karna Masta. Quattro di loro sono i famigerati Dei Caduti che abbiamo presto imparato a conoscere ed a massacrare, oltre al loro Divino Imperatore Karna Masta, ed Altri arriveranno in seguito...
Kulyuk, il Divino perduto[]
Uno dei più forti e saggi tra i Divini Dieci, conosciuto per la varietà di razze dei suoi subordinati. Prima dello scoppio della Grande Guerra fu convocato al cospetto del Sacro Imperatore e da quel giorno si persero le sue tracce, sono tante le supposizioni ma il volere di uno degli altri Dieci sembra essere una delle possibilità più papabili.
Se non fosse misteriosamente scomparso avrebbe preso certamente parte alla Guerra tra Déi e umani per la salvezza di questi ultimi. Sempre fedele alla sua imparzialità di giudizio avrebbe sicuramente segnato l'esito finale.
Averus, sirena dei mari[]
Discepola di Kulyuk e sua fidata consigliere era sempre tenuta d'occhi dagli altri per il rapporto col Divino al punto che Kulyuk fosse l'unico essere di cui si fidava-
Subito dopo la scomparsa del suo maestro Averus iniziò ad indagare e quando fu vicina alla scoperta del mistero un servitore di Zevalhua le tese una trappola che la esiliò quasi dal Mondo Divino; Averus però non demorse e sventò il piano del discepolo smascherandolo, ora non le restava che affrontare l'Imperatore Sacro, da sola.
In viaggio verso l'Imperatore Zevalhua raggirò la giovane discepola affrontandola personalmente, questa ormai conscia della perdita del suo Maestro superò il suo limite e puntò il suo tridente verso Zevalhua per colpirla a piena potenza, le uniche tracce residue sono nel volto di Zevalhua, felice di vedere Averus superare il proprio limite.
Bestalg, la bestia del fato[]
Una delle più antiche bestie del Mondo Divino, si narra che fosse capace di poter vedere i ricordi dolorosi di tutti gli esseri nelle sue vicinanze, motivo per cui era odiato e messo in disparte. Solo Kulyuk dimostrò di apprezzare e comprendere le sue qualità, facendo si che i due entrassero in sintonia.
Mentre si riposava ai piedi del Grande Albero venne a sapere da un automa d'acciaio che il suo fedele amico nonché Divino era scomparso, credendolo morto decise di scomparire uscendo dalla Foresta Divina.
Col viso in lacrime si ritrovò ad affrontare Afla Dilith, deciso a sterminare tutte le bestie sacre. Lo scontro segnò non solo il Mondo Divino ma venne perfino udito nei mondi vicini, dalla potenza inaudita Bestalg scoppiò di rabbia quando il suo avversario Divino sminuì la forza e le gesta del suo amico, scatenò allora tutta la sua forza ottenendo il potere di vedere il futuro. Afla Dilith ebbe alla fine la meglio, ma la sua sorte verrà segnata da un potente umano, almeno da quel che la previsione di Bestalg disse.
Voldaga, fortezza in-distruttibile[]
Nato come automa dalle scarse qualità fu al servizio di Kulyuk ma denotando la sua incapacità mentale venne preso per esser smantellato, fu l'intervento di una besta divina a salvarlo. Iniziò ad apprendere e venne presto notato da una giovane discepola che riconoscendo la sua forza lo prese come suo personale pupillo.
Continuò a crescere a fianco della giovane discepola fin quando non venne a sentire voci sul suo Divino maestro che risultava sparito. La sua mentore partì allora alla volta dell'Imperatore per sconfiggerlo e l'automa non potè non seguirla, arrivarono allora a destinazione e capirono che la notizia era vera, notando tardi di essere caduti in una trappola.
Liberatosi dalla trappola Voldaga corse in soccorso della discepola che si trovava a fronteggiare la Divina Maxwell, si parò da scudo ma venne distrutto dalla Dea. Alcune voci narrano che Maxwell usò i pezzi dell'automa per creare una potentissima arma di distruzione.
Layla, forza della giustizia[]
Seguace di Kulyuk Layla si trovava in contrasto con i pensieri di eguaglianza dettati dal Divino ma capì presto che erano veritiere, viene considerata infatti come la portatrice del messaggio universale.
Giunte le voci sulla scomparsa del suo maestro decise di raggiungere il palazzo del Imperatore Sacro per sconfiggerlo..l'automa di cui si prese cura decise di seguirla, inconsapevole del destino che li aspettava.
Attaccata in un'imboscata da Maxwell Layla si salvò solo grazie al tempestivo intervento di Voldaga, l'automa da lei cresciuto, che le fece da scudo. Mentre l'automa giungeva alla sua fine Layla vide che Cardes stava silenziosamente osservando la tragica scena e decise allora di fronteggiarlo, questi dimostrò il suo immenso potere e stuzzicò la discepola mormorandole parole sul suo maestro ormai defunto. Layla allora colma di rabbia risvegliò il suo pieno potere e colpì Cardes, colpito in pieno dalla giovane ma non inesperta discepola Cardes venne messo in ginocchio, tuttavia non si ebbero mai più notizie sulla portatrice di giustizia.
Zeal, maschera della verità[]
Discepolo solitario al servizio di Kulyuk, rifiutò da sempre di agire insieme agli altri discepoli arrivando a indossare una maschera che gli celava la sua vera identità. Dotato di una forza e un'agilità fuori dal comune portò a segno innumerevoli missioni che gli vennero affidate da Kulyuk, missioni portate a termine anche grazie all'enorme lancia dalla doppia punta che brandiva.
Denotando che il Mondo Divino stava decadendo lasciando spazio alla corruzione e al male decise col suo maestro di eseguire alcune ricerche. Quando le prime informazioni vennero alla luce Kulyuk scomparve misteriosamente, denotando ancor più come le due cose possano essere strettamente collegate. Ormai solo Zeal continuò ad indagare mascherato da quella stessa maschera non più completa.
Lavorando perennemente da solo si credette che Zeal non volesse mettere in pericolo la vita dei suoi compagni, cosa che nessuno accertò mai data la scomparsa del misterioso discepolo, scomparsa che avvenne durante uno scontro contro un altro discepolo del Dio Sigillato. Zeal mostrò un potere ben più elevato di quello che un normale discepolo potesse possedere, tale potere fece aprire un varco che scaraventò entrambi gli sfidanti in un'altra dimensione dalla quale mai nessuno ha riportato notizie.
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